sabato 21 febbraio 2015

Oscuri presagi!

Certo, ma non perché impalpabili ed inaspettati come qualcuno vorrebbe far credere, anzi fin troppo intuibili.

La lettura del Bilancio di previsione 2015 non lascia margini di interpretazione. Il rapporto pensionati/iscritti scenderà ai minimi storici già da quest’anno:

5,9 (pens.) : 1 (iscr.)
  
Dal conto economico previsionale le stime conseguenti, in soldoni, sono preoccupanti: il saldo si riduce!

Com’è possibile che in periodo di congiuntura negativa come quella che stiamo vivendo il nostro Consiglio dei Delegati non si sia reso conto che occorre adottare politiche di più facile accesso alla libera professione, che non sia la sbandierata soppressione degli Ordini professionali, caldeggiata dai “giaguari” di turno?

E’ così difficile immaginare che un giovane Collega che voglia iniziare la libera professione non disponga per il successivo anno dei danei per pagare anche solo i minimi previdenziali, pur ridotti? Ancor prima, magari, nemmeno dei 500/00 € di iscrizione all’Ordine professionale?! Più volte mi sono chiesto, senza esito, se oggi avrei rischiato come quando ho intrapreso la mia attività professionale, in tempi forse non prosperi ma di certamente non critici e con poca prospettiva come questi attuali in cui debbono iniziare i giovani Colleghi.  

E’ davvero così complicato sostenere che la quota di iscrizione al proprio Ordine per un neo professionista possa applicarsi a partire dal terzo anno di iscrizione così come anche Inarcassa, dilazionando negli anni successivi la corresponsione economica di questo vantaggio?


Possiamo chiedere, finalmente, che i relativi Ordini Professionali Nazionali ed Inarcassa si parlino tra loro per agevolare l’accesso alla professione di Architetto e Ingegnere, supportandola anche attraverso azioni politiche presso gli organi governativi affinché anche i liberi professionisti possano accedere ai benefici riservati alle Piccole e Medie Imprese?