Per quanti colleghi non abbiano avuto modo di leggera l'accorata
lettera del Delegato Inarcassa della Provincia di Udine, Ing. Marcello Conti.
”Gentile Presidente Muratorio,
essendo prossima la conclusione di questo
quinquennio, desidero puntualizzare alcuni aspetti della gestione che il
Consiglio di Amministrazione da Te guidato ha svolto, con innegabili danni
portati a Inarcassa ed ai suoi Associati, augurandomi che simili fatti non
abbiano a ripetersi in futuro.
Per la verità quando ho lasciato la
presidenza di Inarcassa sostenendo la Tua candidatura non pensavo che
l’evoluzione, la cosiddetta “svolta” come definita nell’opuscolo celebrativo
dei cinquant’anni, sarebbe stata tanto deleteria.
Una serie di fatti ha minato alla base
un’attesa crescita del nostro Ente Previdenziale nell’interesse degli
Associati.
“In primis” la pessima riforma del 2008
per la quale, non volendo guardare al futuro di Inarcassa, si è soltanto provveduto
ad aumentare la contribuzione soggettiva aggravando una situazione già allora
pesante per i nostri Colleghi.
Il suggerimento di esaminare la
possibilità di introdurre il sistema contributivo, non certo come quello
dell’INPS tanto voluto dai Governi che si sono succeduti nel tempo, è rimasto
totalmente inascoltato, fino al rigetto delle mie proposte del 2010.
Salvo poi, in ossequio alla richiesta
Fornero, frettolosamente imbastire una nuova riforma, introducendo l’assurdo
sistema “contributivo – a ripartizione” in cui i contributi versati (il nervo
del sistema contributivo) sono capitalizzati in base alla crescita del monte
redditi dei Liberi Professionisti in un momento in cui notoriamente tali
redditi sono in inarrestabile discesa. Né le previsioni dei Bilanci Tecnici da
Voi gestite potevano, con il blocco del numero degli Associati, far prevedere
qualcosa di meglio.
Poi la costituzione del fondo immobiliare
Inarcassa RE, in mano naturalmente ad organismi esterni a Inarcassa, che non
solo ha tolto ai Delegati, e quindi agli Associati, ogni minimo controllo sulla
politica immobiliare di Inarcassa, ma ha comportato il conferimento del
patrimonio immobiliare a prezzi irrisori, trasformandolo in semplici quote, ad
un fondo che, a termine, dovrà essere liquidato completamente. Cioè fra meno di
trenta anni Inarcassa non possiederà più immobili se continua questa scellerata
politica.
Oggi avete sostenuto ed attuato, con significativo apporto di
capitale, la costituzione di Arpinge, ulteriore mezzo per allontanare dai
Delegati le scelte di politica degli investimenti, mentre avete fortemente
osteggiato, a suo tempo, la proposta di aderire all’operazione “Social Housing”
avanzata dalla Cassa Depositi e Prestiti. Sono comportamenti assolutamente
antitetici, che si devono interpretare come una costante insofferenza per
iniziative che sono proposte da organismi di cui non si detiene personalmente
il pieno controllo.
Che dire della Fondazione Inarcassa, accettabile solo nell’ipotesi
che vi facessero parte tutte le Organizzazioni rappresentative della
professione di Ingegnere e Architetto. Ma Sindacati e Consigli Nazionali sono
stati accuratamente tenuti fuori dalla porta, di modo che la Fondazione risulta
oggi in pratica il gestore di una sola iniziativa inutile: Inarcommunity.
Su 165.000 Associati Inarcommunity, il social network creato a
puri scopi elettorali, raccoglie non più di 7.000 iscritti, a dimostrazione
della sua incapacità di risvegliare l’interesse dei Colleghi.
Abbiamo suggerito di abbandonare l’idea della Fondazione, e quindi
di Inarcommunity, riversando tutte le risorse in un vero sostegno ai
Professionisti. La proposta è stata bocciata.
Abbiamo evidenziato il chiaro conflitto d’interessi generato
dall’appartenenza del legale rappresentante di Inarcassa a Consigli di
Amministrazione, persino con la responsabilità di presiederli, di società di
capitale di cui Inarcassa stessa è socio di minoranza. La nostra osservazione è
stata del tutto trascurata, persino dal Collegio dei Revisori dei Conti, secondo
il quale sarebbe sempre il Comitato dei Delegati a decidere il comportamento in
assemblea del rappresentante di Inarcassa, puro esecutore. Evento mai
verificatosi.
Siamo stati costretti a dare voto contrario ai bilanci di
previsione ed ai conti consuntivi di Inarcassa per le errate ipotesi di base ed
il mancato ottenimento dei risultati previsti. Una per tutte la gestione del
patrimonio mobiliare. I rendimenti effettivi, cioè di quanto si è accresciuto
il patrimonio al netto dei contributi e dei costi d’esercizio, non hanno mai
superato il due e mezzo per cento, a fronte di un’entità gestita che ora
raggiunge i sette miliardi di euro.
Ora, come chiaro “scoop” elettorale, si propone di capitalizzare i
contributi versati al tasso composto del quattro e mezzo per cento. Ma se
fossero state vere tutte le speculazioni dei bilanci tecnici e le proiezioni
sulla sostenibilità a trenta e cinquanta anni, con un “debito latente”
oscillante tra dieci e trenta miliardi, come si potrebbe oggi fare una simile
proposta? Propendo per l’erroneità delle assunzioni di base dei bilanci tecnici
e per il riconoscimento del fatto che il rendimento di un patrimonio di sette
miliardi non può attestarsi all’uno e mezzo per cento, tasso minimo attualmente
garantito. Quindi siamo ben lieti dell’attuale proposta, che approviamo
incondizionatamente, certi che una diversa politica finanziaria di Inarcassa
potrà dare i risultati attesi. Non senza denunciare l’inutilità e la dannosità
delle riforme sin qui approvate su proposta del Consiglio di Amministrazione da
Te presieduto.
In conclusione, esprimo tutto il mio disaccordo nei confronti del
comportamento di un Consiglio di Amministrazione che in questi ultimi anni ha
ingiustamente deteriorato i rapporti con il Comitato dei Delegati, unici
rappresentanti degli Associati ad Inarcassa, e proposto ed attuato una gestione
diametralmente opposta agli interessi degli Ingegneri ed Architetti Liberi
Professionisti che, per legge, sono i veri diretti interessati ad un
sostenibile futuro di Inarcassa.
Quindi mi auguro che nuove forze, con diverse visioni, si
apprestino a governare Inarcassa in futuro, nel solo ed esclusivo interesse
degli Associati.
Saluti
Il Delegato Ingegneri di Udine
dr. ing. Marcello Conti”