giovedì 19 febbraio 2015

Lettera ai colleghi per la candidatura al Consiglio dei Delegati Inarcassa 2015-20




Cari Colleghi, come avrete appreso dalla missiva giuntavi da Inarcassa sono candidato al Comitato Nazionale dei Delegati Inarcassa per il quinquennio 2015-20, per gli Architetti PPC della Provincia di Cosenza.

La presente per rendervi partecipi di alcuni convincimenti, forse di basso profilo per qualcuno, maturati distintamente nei miei anni di professione e, ovviamente, di iscritto al nostro sistema di previdenza.

Per molto tempo quella previdenziale è stata per me “materia” ostica o, ancor peggio, a volte “distante”, come per tanti colleghi dell’attuale generazione “di mezzo”, compiendo oggi 46 anni. Forse perché la visione che noi tutti avevamo era confortata dalla prospettiva della crescita professionale quanto economica, non florida come quella della precedente generazione ma certamente possibile ed ipotizzabile. Questo contribuiva ad attribuire al Delegato provinciale eletto, ai Consiglieri ed al Presidente di turno, chiunque fossero, una sorta di fiducia indiretta da che l’aspetto preminente era la gestione più appropriata del patrimonio della Cassa e, finché tutto andava bene, non vi era alcun problema o preoccupazione di sorta.

Da diversi anni, tuttavia, messa da parte la distanza ed avendo avuto evidenza di come per diversi Colleghi, Delegati o Consiglieri, Inarcassa sia divenuta una faccenda di “mestiere”, la mia precedente fiducia si è sempre più affievolita tanto da essere mutata in una profonda ed incondizionata sfiducia. I guasti perpetrati alla nostra previdenza nell’ultimo quinquennio, avallando passivamente la riforma Fornero con la modifica statutaria del 2012; cercando di affidare a terzi la gestione del nostro patrimonio; rendendo insostenibili le modalità attraverso cui questo agisce su noi iscritti, avendo la percezione di essere estranei in casa propria, non possono lasciare più indifferenti. Per di più, il convincimento di essere soggiogati da un’ennesima gabella, senza benefici futuri percepibili, piuttosto che avvertire la soddisfazione di aver consolidato un “salvadanaio per la vecchiaia” lascia davvero l’amaro in bocca o, per essere più esplicito, … mi fa davvero “incazzare”.



Ho apprezzato in questi ultimi anni quanti Delegati, o più in generale Colleghi, hanno cercato di contrastare questa deriva che, nella declamata volontà di essere consolidante per le casse e solidale per gli iscritti, è apparso evidente, invece, essere il principio di un declino che avrà come naturale epilogo l’impoverimento delle casse, per l’impossibilità di avere nuovi iscritti e per chi lo è già di adempiere anche solo alle contribuzioni minime, e l’iniquità per quanti di noi, versando somme previdenziali poco significative per contingenza economica, non vedranno garantita una pensione effettiva o dignitosa.

Tuttavia, ancora una volta, nei proclami e negli impegni pur apprezzabili di questi Colleghi che sostengono la visione di una previdenza Equa, Sostenibile e Solidale, non riesco a trovare quel profilo basso, quelle poche cose da fare e da sostenere da subito a vantaggio di tutti e senza troppi giri di parole:
-  poter versare i contributi in forma dilatoria, direttamente come “trattenuta” in fattura, evitando ratei pesanti e insostenibili per molti, attraverso le modalità oggi possibili con l’uso del web e della telematica;
-  iniziare a strutturare una forma previdenziale diversa, al passo con i tempi, certamente portando l’età pensionabile oltre i 65 anni, dando sostenibilità alla cassa, ma al contempo prevedendone l’anticipazione, in forma minima e di sostegno già al compimento dei 60, e questo per tutti;
-  riformare l’attuale pensione unificata, regolamentando l’obbligatorietà dei versamenti per il raggiungimento della minima, in modo che sia equa e dignitosa per tutti, e volontaria l’eccedenza;
-  gestire in forma autonoma ed autoregolamentata, anche attraverso le verifiche dei Delegati, il patrimonio mobile ed immobile evitando gli sperperi delle fantasiose quanto inutili (almeno per la maggior parte degli iscritti) società di ingegneria, come Inarcheck Spa, oppure quelli dei lauti stipendi di alcuni;  
-  rendere visibile l’operato di Delegati e Consiglieri attraverso le forme consentite dagli odierni strumenti telematici (visione in streaming di tutte le sedute), per molti ancora “inappropriati” a questi scopi;
-  creare una piattaforma telematica unificata, possibilmente anche con gli Ordini Nazionali, per la gestione attraverso account di tutto quanto possa essere eseguito attraverso la forma telematica ed il web;
-  consentire, finalmente, la votazione dei delegati anche attraverso pec, con un enorme risparmio per le casse (pensa che il costo dell’attuale macchina elettorale per il Comitato dei Delegati si aggira intorno ai 1.800.000/00 euro … un milione e ottocentomila euro), piuttosto che recarsi presso il notaio di turno (ben pagato) o inviando la raccomandata allegata alla lettera in arrivo da Inarcassa. Questa per molti un fastidio, e di certo un costo, ma che allo stato invito a considerare come l’unica possibilità di espressione del diritto di voto per quanti si trovano nell’impossibilità di recarsi al seggio del capoluogo di provincia.

Visioni? Utopie? Non credete a chi ve lo racconta! Per tutto questo, e molto altro ancora da rifare, evidentemente, non basta il proposito di un singolo occorrendo una vera e propria rivoluzione generazionale che vi chiedo vivamente di supportare, al di là della mia persona della cui serietà ed onestà intellettuale, che di certo non verrà meno in questa circostanza, potranno testimoniare quanti hanno avuto modo di conoscermi, anche solo negli anni della formazione accademica presso la Federico II di Napoli.

Non possiamo più permetterci di attendere, è necessario il cambiamento di rotta.

A prescindere dagli esiti di questa votazione, comunque, spero di avervi insinuato un dubbio o anche solo un’esigenza di maggior chiarezza sulla condizione odierna e sulle prospettive future per la nostra Cassa.

architettovitaleperinarcassa@gmail.com 
perinarcassa.blogspot.it