sabato 21 novembre 2015

I professionisti finalmente equiparati alle PMI

Legge di Stabilità 2016: un emendamento finalmente equipara i professionisti alle piccole e medie imprese garantendo l’accesso ai bandi e ai finanziamenti (soprattutto quelli europei) fino ad oggi consentiti solo alle imprese.   Il diritto per i professionisti era nato nel 2014 da una posizione della Commissione Europea che, preso atto del ruolo occupazionale rivestito dagli studi legali, commerciali, notarili, di ingegneri, architetti, ecc., aveva raccomandato agli Stati di adottare misure che potessero rimuovere gli ostacoli per l’accesso ai finanziamenti europei da parte dei liberi professionisti, a prescindere dalla forma giuridica che questi scelgono per svolgere l’attività (sia, quindi, come studio associato, come associazione tra professionisti che come professionisti singoli). L’invito era rimasto disatteso, anche dopo la “raccomandazione” alle amministrazioni per favorire la partecipazione dei professionisti ai bandi pubblici contenuta nel cosiddetto Job Act dei lavoratori autonomi. Il testo, peraltro, deve essere ancora approvato.  L’emendamento alla legge di Stabilità, scritto  dalle relatrici Federica Chiavaroli e Magda Zanoni, è stato approvato dalla commissione Bilancio del Senato e si spera che venga definitivamente approvato alla camera senza ripensamenti di sorta. In questo modo i piani operativi dei fondi strutturali 2014-2020 si intenderanno estesi anche ai liberi professionisti in quanto equiparati alle PMI come esercenti attività economica.

Finalmente una good new, verrebbe da dire!

Ma sorge spontanea la domanda: noi liberi professionisti siamo preparati? Siamo davvero capaci di approfittare di questo supporto fattivo per rilanciare la nostra professione? Quanti conoscono la figura dello Europroject manager, o più semplicemente l' EUROPROGETTISTA? 

Mi piacerebbe sapere se vi siano colleghi che, nell'ambito delle offerte "formative" proposte e sviluppate dai propri ordini professionali in questi 2 anni circa, abbiano avuto l'opportunità di "formarsi" in tal senso! Vi prego, ditecelo.


giovedì 19 novembre 2015

INARCASSA, una possibile prima svolta

Il prossimo Comitato Nazionale dei Delegati, nei giorni 26 e 27 novembre, si appresta a discutere e decidere su alcuni aspetti molto importanti della vita di INARCASSA, e per essa di quella di noi iscritti/contribuenti tutti (o associati come piace loro chiamarci).
Bypassano quelli attinenti all’approvazione di bilanci, all’elezione di revisori, di presidente d’assemblea e di altre nomine, pur importanti e su cui tutti noi auspichiamo che le scelte siano condotte con la massima trasparenza e sinergia tra i delegati ed il CDA, questo articolo vuole porre l’attenzione degli iscritti su quelli avanzati da parte di quei molti che da tempo caldeggiano e richiedono un radicale cambiamento di rotta nella forma come nella sostanza della nostra CASSA previdenziale:
-          il voto di preferenza elettronico;
-          la riduzione del numero dei Delegati nel Comitato Nazionale.

Aspetti, questi, già da tempo richiesti e puntualmente disattesi, negli anni scorsi, e che ora, grazie anche alla sensibilizzazione operata nelle scorse elezioni del CND da quanti hanno sottoscritto e condiviso questi obiettivi, trovano finalmente un approdo per un inizio di discussione nel comitato.
Possiamo immaginare che la discussione non sarà semplice né l’esito scontato, sia per un verso che per l’altro.
La proposta è quella di accorpare le piccole provincie, tendenza questa oramai condivisa da che è finalmente palese a molti che la proliferazione di questi ambiti territoriali, alcuni dei mali minuscoli, non ha giovato alle casse degli enti; in più, l’idea che il territorio di riferimento non sia più rappresentato da un Architetto ed un Ingegnere ma da uno solo di questi, riducendo i Delegati ad una ottantina in luogo degli attuali duecento e più come sembra essere la proposta del Consiglio, creerà sicuramente sconcerto e non pochi attriti. Ovviamente ci si attende che la discussione dei nostri Delegati non si impantani sulla sterile rendita di posizione del ruolo, goduta da molti e per molti anni, ma che sia l’occasione per rinnovare radicalmente la figura del Delegato sul territorio, non più accettabile come “evanescenza quinquennale” ma che si vorrebbe ISTITUZIONALMENTE più presente, più interlocutore e, soprattutto, più “condividente” con gli iscritti.
In tal senso, anche la discussione sul sistema di voto e la possibile evoluzione verso le piattaforme telematiche costituisce quell’ulteriore passo verso un modo nuovo di intendere INARCASSA e la funzione dei Delegati. Questi, forse, non saranno più quelle evanescenze che si materializzano per la pratica del prelievo delle schede porta a porta sotto elezioni ma, e si spera, dei rappresentanti della volontà effettiva degli iscritti.

Per questo, nell’ottica della massima trasparenza che questo spazio web esige e continuerà ad esigere da chi ci rappresenta nel CND, SI CHIEDE AI  DELEGATI DI RENDERE EVIDENTE E PALESE IL PROPRIO VOTO NEL C.N.D. PARTECIPANDOLO SUL TERRITORIO NELLE FORME PIU’ DIFFUSE NONCHE’ ATTRAVERSO SPAZI WEB E SOCIAL.

Parimenti si esortano gli iscritti Architetti ed Ingegneri a chiedere espressamente al proprio Delegato di riferimento quale sarà la sua espressione di voto.